L’uso combinato di sigarette elettroniche e tabacco, noto come doppio utilizzo, può non solo contribuire a ridurre il consumo di sigarette tradizionali, ma anche rappresentare una fase di transizione verso la cessazione completa del fumo. Non sempre chi smette di fumare grazie alle sigarette elettroniche le utilizza a lungo termine, poiché il successo nel smettere definitivamente dipende da fattori personali e dal livello di soddisfazione che il vaping offre, il nostro compito e’ guidarvi nella scelta del giusto hardware/liquido e stabilire insieme a voi un percorso personalizzato. Questi sono i punti chiave di una recente ricerca pubblicata sulla rivista Addiction, dal titolo: “Come le persone smettono di fumare utilizzando sigarette elettroniche? Un’esplorazione con metodi misti dei percorsi di cessazione del fumo dopo un intervento opportunistico basato su e-cigarette.”

Gli autori dello studio – Pippa Belderson, Allan Clark, Susan Stirling, Lucy Clark, Ian Pope, coordinati da Emma Ward, tutti dell’Università di East Anglia nel Regno Unito – si sono posti l’obiettivo di esplorare i percorsi di transizione dal fumo tradizionale al vaping nei pazienti che avevano ricevuto una sigaretta elettronica durante un intervento per smettere di fumare. A tal fine, hanno esaminato i dati raccolti durante un’importante sperimentazione condotta su 1010 partecipanti, chiamata “Cessation of Smoking Trial in the Emergency Department”. Come riportato nel marzo 2022, alcuni fumatori di sei ospedali del Regno Unito avevano ricevuto una sigaretta elettronica e liquido, mentre altri avevano ricevuto semplicemente informazioni per smettere di fumare e indicazioni sui centri antifumo locali. Questo approccio è stato definito “opportunistico”.

La sperimentazione ha avuto un esito positivo, dimostrando che l’uso della sigaretta elettronica aumentava del 76% la probabilità di abbandonare il fumo.

Esaminando i risultati nel dettaglio: il 13,4% dei partecipanti aveva smesso di fumare entro il primo mese, mentre una percentuale maggiore, il 19,1%, era riuscita a smettere entro sei mesi. Complessivamente, il 32,8% dei partecipanti aveva cessato di fumare. Un ulteriore 24,9% aveva ridotto il consumo di sigarette di almeno il 50% entro sei mesi, mentre il 42,6% non aveva mostrato riduzioni significative. Tra coloro che avevano smesso di fumare, circa un terzo non utilizzava più la sigaretta elettronica al follow-up, mentre un altro terzo usava un dispositivo diverso da quello fornito. L’uso simultaneo di sigarette elettroniche e tradizionali era collegato a una riduzione del consumo di tabacco. Tra i fattori chiave per il successo della cessazione figuravano la soddisfazione ottenuta dal vaping, il cambiamento delle circostanze personali e la motivazione a smettere.

Gli autori spiegano che lo studio dimostra come esistano vari percorsi per smettere di fumare, e che l’intervento abbia funzionato in modi differenti a seconda dei partecipanti. Ad esempio, offrire una sigaretta elettronica in maniera opportunistica può permettere ad alcune persone di provare il vaping, trovarlo appagante e passare subito al suo uso esclusivo. Altri, invece, potrebbero essere più titubanti, attraversare una fase di uso duale o avere delle ricadute prima di raggiungere l’obiettivo di cessare del tutto. Pertanto, chi riceve un’e-cigarette in contesti opportunistici potrebbe non essere altrettanto ricettivo ai metodi tradizionali (come stabilire una data per smettere), e gli obiettivi e i risultati potrebbero dover essere adattati per rispecchiare la varietà dei percorsi verso la cessazione del fumo”.

Questo è un dato rilevante per le ricerche future sull’efficacia delle sigarette elettroniche. Lo studio ha anche rivelato che il fornire una sigaretta elettronica non implica necessariamente una dipendenza prolungata dalla nicotina, dato che una parte dei partecipanti ha smesso di svapare. Tuttavia, gli autori aggiungono che, per alcuni, l’uso a lungo termine dell’e-cigarette potrebbe essere desiderabile, poiché riduce il rischio di ricadute nel fumo tradizionale.

Altri fattori rilevanti si sono rivelati il contesto, l’esposizione ad altri fumatori, lo stress percepito e la motivazione personale. “I futuri interventi con le sigarette elettroniche – concludono gli autori – dovrebbero includere una componente di prevenzione delle ricadute per aiutare i partecipanti nel loro contesto specifico