Dallo studio affidato all’Istituto Pasteur di Lille e finanziato dal National Cancer Institute è emerso che, fatto 100 il danno delle sigarette tradizionali, i riscaldatori di tabacco sono dannosi 23 mentre le sigarette elettroniche sono dannose 1. Lo studio è partito dalla necessità di fare luce sugli effettivi danni arrecati alla salute dai nuovi strumenti di somministrazione di nicotina così da poter meglio indirizzare il consumatore su quale prodotto utilizzare per smettere di fumare. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science Direct: il fumo derivante dal tabacco riscaldato ha una citotossicità ridotta rispetto al fumo di sigaretta ma di molto superiore all’ aerosol prodotto dallo svapo.

Lo svapo inoltre non contiene monossido di carbonio né catrame a differenza del tabacco.

Iqos riduce la dose di carbonili di sole 4 volte rispetto alle sigarette tradizionali, mentre la sigaretta elettronica la ride da 200 a 500 volte. Gli scienziati evidenziano la marcata riduzione delle emissioni di carbonile del tabacco riscaldato rispetto alle sigarette tradizionali ma notano che “la produzione di alti livelli di acetaldeide è un segno distintivo della pirolisi e del degrado termogenico che si sviluppa all’ interno del dispositivo Iqos e similari.”

In sintesi, lo studio conferma quanto sostenuto dalla stragrande maggioranza della classe medico-scientifica: gli strumenti di nuova generazione sono molto meno rischiosi delle sigarette tradizionali e le sigarette elettroniche sono estremamente meno dannose dei riscaldatori di tabacco.

In ultima istanza i ricercatori hanno creato una scala del danno: il tabacco danneggia 100, i riscaldatori mediamente 23, le sigarette elettroniche di nuova generazione 1.